La solidarietà fra le generazioni alla base del progetto dell’Associazione di Volontariato Paolo Babini per gli anziani soli
Se questa pandemia sta mettendo tutti a dura prova, un fatto è certo: gli anziani e i giovani ne portano le 'ferite' maggiori. I primi stanno pagando un tributo altissimo in termini di vite, di emarginazione e solitudine. I secondi, privi di lavoro e con una scuola a intermittenza, vedono un futuro sempre più incerto. Cosa fare perchè il filo che lega le generazioni non si spezzi, ma ritorni a portare frutti? Quello che raccontiamo è un timido tentativo di risposta nato nel quartiere “Musicisti e Grandi italiani” della città.
Il tutto ha inizio un anno fa con un bando del Comune di Forlì che mette a disposizione 35 mila euro per progetti sociali “volti alla prevenzione della fragilità e al contrasto dell'isolamento delle persone anziane”.
All'appello risponde l'Associazione di Volontariato Paolo Babini, una presenza storica del nostro territorio.
Fondata nel 1984 dal compianto Don Mino Flamigni, oggi conta 216 volontari impegnati in molteplici attività di servizio, dai bambini agli anziani.
L'Associazione coinvolge in questa impresa la Cooperativa Sociale Paolo Babini e la Parrocchia di San Paolo, con le quali da oltre 30 anni opera nel contrasto dell'emarginazione e della fragilità sociale. Ognuna delle tre realtà mette in campo le proprie peculiarità e competenze.
Insieme danno vita al progetto “Restiamo Attivi”, che individua nella solitudine e nell'isolamento degli anziani il nemico da battere e nei giovani la cerniera capace di legare le generazioni.
Il progetto, che partirà a giorni, si articola in tre percorsi: il primo di danza-terapia (2 marzo), il secondo di arte-terapia (22 marzo) e il terzo di animazione a domicilio. I primi due percorsi, affidati ad esperti, prevedono una durata di 40 ore ciascuno e coinvolgeranno anziani del centro diurno e del quartiere. L'attività si svolgerà nel salone parrocchiale. L'animazione a domicilio, per 65 ore, è invece affidata ad un gruppo di giovani del territorio e comprende attività di musica, lettura di libri e giornali, piccole animazioni, disbrigo di faccende domestiche. Il tutto con un investimento di appena 4 mila euro, coperti dal Comune e dall'Associazione e tanto sano volontariato.
Come dice papa Francesco, il covid non ci lascerà come ci ha trovati: se peggiori o migliori dipenderà solo da noi.
Luciano Sedioli
Per chi fosse interessato a partecipare alle attività oppure ad aiutare in veste di volontario è possibile contattare Francesco Altamura al numero 349 8161733